Soldati di una guerra spirituale
Lungi dall’essere esonerato dalle battaglie della sua epoca, il monaco, quale soldato di Cristo, è designato a combattere queste battaglie su un fronte spirituale, nascosto – nel mistero -, mediante la preghiera e il sacrificio di sé. Non può far questo senza essere in qualche modo a contatto con il resto del mondo, senza immedesimarsi con gli altri che soffrono fuori delle mura del monastero e per i quali sta lottando, nella sua solitudine, una lotta “non contro sangue e carne, ma contro i principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, e contro gli spiriti malvagi che abitano le regioni celesti” (Ef 6,12).
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La trasformazione attraverso cui il mondo deve passare non sarà solo politica. È infatti illusorio pensare che le forze che agiscono nella nostra società moderna siano, anzitutto, politiche. I grandi movimenti politici del nostro tempo, così complessi e spesso così insignificanti, almeno in apparenza, sono solo la cortina fumogena dietro la quale si vanno sviluppando i movimenti di una guerra spirituale troppo grande perché gli uomini possano affrontarla con strategie umane. È un qualcosa che sta avvenendo in tutta l’umanità, e andrebbe avanti anche se non vi fossero movimenti politici. I politici sono solo strumenti di forze che essi stessi ignorano. Queste forze sono più potenti e più spirituali dell’uomo.
Da Thomas Merton, Un vivere alternativo, ed. it. Edizioni Qiqajon, Comunità di Bose, Magnano (BI) 1994