Un appello da Torino

MoleNon si capisce ciò che nel mondo sta avvenendo – e forse neppure a casa nostra - se non nel quadro di ciò che il Papa ha chiamato guerra mondiale a pezzi. Il che vuol dire una contesa, per lo più occulta, per il controllo sugli equilibri del pianeta. Del resto gli eventi di quest’anno non possono lasciar dubbi.

In Siria e in Iraq comincia ad esser chiaro a tutti che le feroci guerre civili in atto, compreso un fenomeno come Daesh, sono l’esito di strategie concepite altrove, a cui le popolazioni pagano un pesante tributo. Non sappiamo ora prevedere quali sviluppi possa determinare il cambiamento in corso nelle relazioni tra le massime potenze mondiali, ma stiamo tuttora vivendo il momento di massimo pericolo dopo il ‘45.

Da Torino viene lanciato un appello. Il 1° gennaio, che per la Chiesa Cattolica è giornata mondiale della pace, nei diversi luoghi di culto ci sia un’ora di preghiera affinché il pericolo sia scongiurato. Ne è promotore il movimento Noi siamo con voi, in cui si riconoscono comunità religiose e soggetti della società civile di Torino e del Piemonte. Vi si connette una raccolta di fondi da inviare alle comunità dell’Iraq, nella speranza che si sia avvicinando il momento della ricostruzione.

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