Chiamata alla pace

chiamata alla pace LOGONoi siamo con voi è un movimento spontaneo sorto a Torino con la manifestazione del 10 giugno 2015 in solidarietà con le vittime della persecuzione religiosa in atto nel mondo. Vi partecipano, insieme a istituzioni e a soggetti della società civile, innanzitutto le comunità religiose di Torino e del Piemonte; le quali trovano, nel sostegno a chi è vittima di un uso distorto della religione, anche l’occasione per chiarire a se stesse il senso autentico dell’esperienza di fede. Testimonianza e simbolo di ciò è stato soprattutto il gesto dei Musulmani di Francia e d’Italia di recarsi in chiesa durante la Messa, per esprimere la più totale condanna dell’assassinio di Padre Jacques Hamel.

Da quando esiste, Noi siamo con voi rappresenta dunque, sul territorio torinese e piemontese, un presidio rispetto a tentazioni solo apparentemente opposte: quella di far sì che la religione diventi strumento d’odio, e quella di incitare all’odio contro la religione stessa. La coscienza religiosa, nel pluralismo delle sue radici, è sorgente viva della realtà sociale; e il pluralismo garanzia sufficiente di una nuova e più profonda laicità.

Ma è possibile che l’umanità stia vivendo il più grave pericolo dopo il 1945. E non si tratta di un ritorno alla Guerra Fredda, bensì di uno scenario davvero inedito. Forse nessuno ha più la forza di governare da solo il mondo, e non c’è alternativa alla ricerca di soluzioni condivise. Anche a livello planetario è inevitabile accettare assetti pluralistici. A meno di precipitare nella follia della distruzione.   

Le comunità religiose custodiscono il seme della vita, e quindi non possono che impegnarsi per la pace. Noi siamo con voi chiama dunque tutti affinché il 1° gennaio del 2017, che per la Chiesa Cattolica è giornata mondiale della pace, nei luoghi di culto delle diverse fedi si abbia un’ora particolare di preghiera, ciascuno secondo le forme che gli sono proprie, e che poi, alle 18,30, ci si ritrovi insieme al Sermig per una manifestazione comune. La forza della preghiera può cambiare il destino dell’umanità.

Chiediamo altresì che la preoccupazione per gli eventi in corso sia portata a conoscenza delle forze politiche, responsabili degli indirizzi dell’Italia e dell’Europa, e in ogni sede di confronto, a cominciare dalle scuole. Proponiamo infine una raccolta di aiuti per quanti subiscono più direttamente le conseguenze della guerra in corso.

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