14 maggio, giornata mondiale di digiuno e preghiera

segnaliamo

Facciamo un passo indietro. Il 4 febbraio 2019, Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar si sono incontrati ad Abu Dhabi per firmare il Documento sulla fraternità umana, per la pace mondiale e la convivenza comune: una dichiarazione congiunta che chiede la riconciliazione delle persone di buona volontà al servizio della pace universale. Si veda: http://www.vatican.va/content/francesco/it/travels/2019/outside/documents/papa-francesco_20190204_documento-fratellanza-umana.html.

Si è trattato di un passo molto importante nella storia del dialogo interreligioso, non solo per l’importanza dei protagonisti ma perché si dichiara apertamente che il pluralismo religioso corrisponde alla volontà di Dio.

Sulla base di quel documento, e con il sostegno degli Emirati Arabi Uniti - che tra l’altro ha in progetto di costruire la Abrahamic Famili House -, nell’agosto dello stesso anno si è costituito l’Alto Comitato per la Fraternità Umana, a cui partecipano personalità islamiche, cristiane ed ebraiche (https://www.forhumanfraternity.org/).

Poi c’è stata la pandemia, che ha tra l’altro interrotto un programma attraverso il quale Papa Francesco, anche sulla base degli intenti di Abu Dhabi, avrebbe voluto giungere il 14 maggio a un grande incontro per un Patto globale sull’educazione (http://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2019/documents/papa-francesco_20190912_messaggio-patto-educativo.html). L’incontro poi, per le ragioni ben note, è stato rinviato al 15 ottobre.

Il resto è storia recente: la celebrazione nella Piazza San Pietro vuota, l’ostensione eccezionale della Sacra Sindone e via dicendo. E l’ultimo atto è che, per iniziativa di quell’Alto Comitato per la Fraternità Umana, con l’immediata adesione del Papa, proprio in quello stesso 14 maggio è stata indetta una giornata mondiale di digiuno, preghiera e opere di carità per liberare il pianeta dal coronavirus (http://press.vatican.va/content/salastampa/en/bollettino/pubblico/2020/05/02/200502c.html).

Così si dice nell’appello: “Invitiamo tutte le persone, in tutto il mondo, a rivolgersi a Dio pregando, supplicando e facendo digiuno, ogni persona, in ogni parte del mondo, a seconda della sua religione, fede o dottrina, perché Egli elimini questa epidemia, ci salvi da questa afflizione, aiuti gli scienziati a trovare una medicina che la sconfigga, e perché Egli liberi il mondo dalle conseguenze sanitarie, economiche e umanitarie della diffusione di tale grave contagio”.

Per la natura dell’iniziativa e per il contesto nel quale si svolge, non ci saranno iniziative pubbliche. Il Comitato “…invita tutti i leader religiosi e le persone nel mondo intero a rispondere a questo invito umanitario e a rivolgersi a Dio ad una sola voce, perché preservi l’umanità, la aiuti a superare la pandemia, le restituisca la sicurezza, la stabilità, la salute e la prosperità, e renda il nostro mondo, eliminata questa pandemia, più umano e più fraterno”.

 

 

 

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