Oltre il muro

 

guerra freddaIl 9 novembre di venticinque anni fa cadeva il muro di Berlino. Il giorno di Natale di due anni dopo, nel 1991, si sarebbe sciolta l’Unione Sovietica: un unico evento in due fasi.

Parliamo di un evento non da poco, che ha allontanato il più grande terrore che l’umanità abbia conosciuto. Finiva una contrapposizione militare che avrebbe potuto porre fine alla vita sulla terra.

Quando, quella notte, il muro fu abbattuto, improvvisamente, senza che nessuno l’avesse programmato, Berlino si trovò unificata, e così la Germania tutta. A quel punto l’intera divisione del mondo era venuta meno. Si sarebbero consumate ancora vicende convulse, in Russia e altrove, fino alla guerra civile nell’ex Jugoslavia. Ma quello che più si era temuto non avvenne.

 

Quando cose tanto grandi ci sovrastano, non c’è parola che sia adeguata. Doveroso invece è usare tutta l’intelligenza per capire ciò da cui il pericolo sorge.

Nel nostro caso il muro ci separava da ciò che all’inizio era stato un sogno, ma poi subito era diventato un incubo. Come ciò sia potuto accadere, e se già il sogno nascesse da una malattia: questo dovremmo capire.

Se non lo faremo l’incubo, senza più essere trattenuto, potrebbe dilagare tra noi.

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