Traendo ispirazione da Gandhi e da S. Francesco

L’edizione 2012 del ciclo MONASTERO INTERCULTURALE culmina con il convegno sul tema L’AVERE E L’ESSERE. PER UN’ECONOMIA AL SERVIZIO DELLA VITA, che si svolgerà il 13 ottobre a Torino al Cottolengo, luogo simbolo dei Santi sociali del Piemonte.

La crisi economica in corso costringe a ripensare gli indirizzi risultati dominanti nella Modernità, e a cercare soluzioni che vadano oltre, ritrovando un senso dell’umano che le tradizioni religiose sempre custodiscono.

Questo convegno si ricollega a quello, svoltosi il 26 maggio al santuario di Sant’Ignazio nelle valli di Lanzo, sul tema FINE DELL’EDONISMO? In quella circostanza mettevamo in luce l’orizzonte morale in cui la crisi si colloca, e di notevole rilievo è il testo, che pubblichiamo ora, dell’intervento pronunciato allora da Giuseppe Riconda: un saggio di grande respiro sulla genesi filosofica della situazione attuale e una precisa indicazione sulla via d’uscita dai gravi pericoli che incombono. Solo un risveglio religioso può custodire il senso della dignità umana nel contesto odierno.

L’altro testo che pubblichiamo, apparentemente eterogeneo, trae spunto da una data significativa per la coscienza contemporanea. Il 2 ottobre è la ricorrenza della nascita di Gandhi, ed è celebrata nel mondo come Giornata Internazionale della Nonviolenza. Il posto che il Mahatma Gandhi occupa nella storia universale è dovuto all’aver egli guidato il suo immenso popolo, nel confronto con la Modernità, lungo una strada che lo ricollegava alle sue radici spirituali. E non a caso per far ciò compì una scelta di povertà volontaria, rendendosi ultimo tra gli ultimi, affinché nessun privilegio indebolisse l’autorevolezza di una guida fondata sulla forza della Verità. Una forza a cui gli uomini sanno obbedire più che a ogni esteriore costrizione, perché comunica direttamente al loro cuore.

Ci piace anche ricordare che due giorni dopo, il 4 ottobre, ricorre la festa di San Francesco d’Assisi: colui che, all’epoca in cui la Modernità muoveva i primi passi, già con tutti i segni della sua orgogliosa opulenza, scoprì nella povertà volontaria la via per ritrovare, nell’imitazione di Cristo, un senso della vita più ricco di ogni ricchezza e più forte di ogni potere.

Ci sembra, questo mese di ottobre, un periodo giusto per riflettere sull’avere e sull’essere.

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