Il dialogo intrareligioso

Raimon Panikkar

 

Il dialogo interreligioso è oggi inevitabile. Si tratta di un imperativo religioso e di un dovere storico cui dobbiamo prepararci in modo adeguato. Si sente spesso parlare più del dialogo interreligioso che del dialogo interiore. Per colmare questa lacuna, vorrei prima di tutto insistere sulla nozione, troppo spesso messa da parte, di dialogo intrareligioso, cioè del dialogo interiore con me stesso, che è un incontro nel più profondo della mia religiosità personale, dopo aver incontrato un’altra esperienza religiosa a questo livello molto intimo. In altri termini, se il dialogo interreligioso deve essere un dialogo reale, è necessario che si accompagni con un dialogo intrareligioso, vale a dire che quel dialogo deve cominciare con una rimessa in questione di me stesso e della relatività delle mie credenze (che non significa affatto il loro relativismo), accettando il rischio di un cambiamento, di una conversione, di uno sconvolgimento dei miei modelli tradizionali. Quaestio mihi factus sum, «ho fatto di me stesso un problema», diceva il grande africano Agostino. Non si può entrare nell’arena di un autentico dialogo religioso senza un tale atteggiamento autocritico.

(…)

Ci manca una filosofia della religione. Noi abbiamo delle filosofie delle religioni, cioè filosofie di tradizioni religiose particolari, oppure abbiamo – e questo provoca delle difficoltà nell’incontro religioso – l’estrapolazione da una filosofia della religione ad altre tradizioni religiose alle quali non sono né destinate né appropriate.

Non occorre dire che la filosofia della religione che io ho di mira non ridurrebbe tutte le religioni a una massa omogenea. Essa, al contrario, permetterebbe alla maggior parte delle credenze e delle tradizioni religiose di prosperare sul proprio terreno, sradicando solo l’isolazionismo e i malintesi (per non dire il risentimento e l’invidia), per fare spazio a un pluralismo naturale e salutare.

Non è facendo un mucchio di tutto, ma scoprendo la radice religiosa dell’uomo che crede, fiorisce e dà frutti diversi e molteplici, che noi avremo una autentica filosofia della religione. Solo i muri cadranno e i giardini privati apriranno i loro cancelli… Una tale filosofia risulta solamente dall’avventura mistica di vedere la verità dall’interno di più di una tradizione religiosa. Il dialogo interreligioso è incontestabilmente una preparazione a questo, un trampolino per il dialogo intrareligioso, all’interno del quale la fede viva esige costantemente da noi un rinnovamento totale, o – in termini cristiani – una reale metanoia, personale, costantemente rinnovata.

 

 

Raimon Panikkar, ‘Il dialogo intrareligioso’, Cittadella Editrice, Assisi 1988, pp. 114-133

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