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Dattatreya Jayanti

dattatreya Dattatreya Jayanti, 28 dicembre 2012  

 

 

Nell’Hinduismo Dattatreya è una divinità che rappresenta la sintesi della Trimurti, ovvero Brahma, il Creatore, Visnu, il Conservatore, e Shiva, il Distruttore. Viene rappresentato come un asceta con le teste delle tre divinità , in compagnia di quattro cani che rappresentano i quattro Veda. Ha nelle mani alcuni oggetti di significato spirituale: la kamandal (brocca d’acqua, il japa mala (rosario), il damru (tamburo), il trisul (tridente), la shankar (conchiglia), il sudarshan (disco). Il damru e il trisul sono associati a Shiva, il disco e la conchiglia a Visnu, la brocca per l’acqua e il rosario sono i pochi averi di un asceta. Si narra che genitori di Dattatreya fossero una coppia molto devota, che praticava assiduamente per ottenere un figlio tanto desiderato. La madre voleva intensamente che suo figlio fosse l'incarnazione del Nirguna Parabrahman (il Brahman Supremo privo di forma). Ma, data l'impossibilità che il senza-forma prendesse una forma, Brahma, Vishnu e Shiva le accordarono che il bambino avrebbe incarnato tutte e tre le divinità. Dattatreya è considerato la più alta espressione dell'asceta, del rinunciante, avendo saputo trarre da ogni cosa lo spunto per le più profonde meditazioni. Anche ciò che è considerato da tutti insignificante o negativo può insegnarci molto. Nel testo che gli è attribuito, ‘Avadhut Gita’, disse di avere avuto ventiquattro maestri: la terra, l'acqua, il fuoco, il vento, lo spazio, la luna, il sole, un piccione, un cobra, un punto, degli insetti, l’ape nera, il miele, l’elefante, il diamante, dei pesci, la narice destra, un’aquila, dei bambini, una vergine, un serpente, un arciere, un ragno, i più piccoli esseri. Aveva infatti appreso le varie virtù attraverso il loro insegnamento.


 

 

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